L’affondo di Pier Luigi Bersani al Governo e anche al Ministro Nordio per quanto riguarda la Giustizia. Le parole durissime in tv.
Dopo essersi espresso con toni decisamente duri a proposito della Meloni di recente, ecco Pier Luigi Bersani tornare protagonista nel corso della puntata di ‘Otto e mezzo’ su La7 con Lilli Gruber. Il focus del volto della sinistra è stato sulla riforma della Giustizia ma anche il Ministro Nordio, chiamato in causa con parole durissime.

Bersani e la riforma della Giustizia
Intervenuto nello studio della trasmissione di La7, ‘Otto e mezzo’, Pier Luigi Bersani ha avuto modo di dire la sua sulla recente approvazione della riforma della Giustizia. In questo senso, il suo discorso è iniziato prendendo il tutto alla lontana: “[…] In Sicilia basta farci un giro, imprese, cittadini… è cambiata l’aria. E non c’è da stupirsi che le denunce per estorsione o usura si siano praticamente azzerate. Questo è il contesto in cui si muovono quei magistrati, mentre il quadro è quello di una proposta di riforma, separazione delle carriere e sorteggi, che è palesemente un attacco alla magistratura“, ha detto Bersani facendo poi un altro riferimento. “Noi sentiamo del magistrato di Garlasco che ha sbagliato e nessuno parla più dei magistrati che ci hanno lasciato la pelle per fare il loro dovere”.
L’attacco a Nordio: il commento pungente
Successivamente, rivolgendosi direttamente al Ministro Nordio, ecco Bersani andare all’attacco: “Caro Nordio, siamo abituati che nella giustizia, nella sanità eccetera fate le cose con gli occhiali della rivincita politica e mai con quelli del cittadino. Fai una bella lenzuolata sulla giustizia: abbiamo l’80% in meno dei cancellieri, ci sono giovani precari, la digitalizzazione ha fatto un percorso da far ridere, devono ancora girare con i faldoni, abbiamo ritardi di 5 anni e mezzo sui processi civili. Ragazzi, c’è un servizio di giustizia che non funziona e tu mi vieni a dire che fate una riforma che pesa per una percentuale dello 0,5% dei magistrati che cambiano carriera?”.
Bersani ha quindi rincarato la dose: “E sul sorteggio… Allora facciamo che chi vince la lotteria diventa presidente della Repubblica! Qua siamo fuori come i balconi eh ragazzi! […] Qui è la politica che riprende il comando. Vogliono fare pubblici ministeri che assomigliano a poliziotti. Non c’e’ una ratio in tutto questo, deve esserci un secondo fine”.